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MATCH POINT: SESSANTA RAGAZZI INCONTRANO IL MONDO DEL LAVORO

 

Un progetto finanziato dall’Assessorato comunale al Welfare e realizzato da Meridia, Elpendù e Fondazione Giovanni Paolo II.

L’iniziativa presentata ad Artes Café, Piazza Mercantile – Bari

Mettere in gioco le proprie abilità, credere nei sogni, accettare nuove sfide. La campagna di comunicazione del progetto Match Point sintetizza alcune regole base per la ricerca del lavoro. Perché alcune competenze devono essere acquisite e l’impegno di istituzioni e terzo settore può favorire l’inclusione sociale e lavorativa.
Grazie a Match Point, finanziato dall’Assessorato al Welfare del Comune di Bari e realizzato dai consorzi fra cooperative sociali Meridia ed Elpendù e dalla Fondazione Giovanni Paolo II, sessanta ragazzi tra i 16 e i 21 anni hanno mosso i primi passi nel mondo dell’occupazione, con un percorso durato 18 mesi, sei dei quali dedicati al tirocinio formativo con borsa lavoro.
Le aziende locali hanno aderito con entusiasmo al progetto offrendo a questi ragazzi a rischio di esclusione sociale una possibilità di formazione sul campo in ambiti differenti: alberghi, ristoranti, bar, panifici, supermercati, parrucchieri, ludoteche, studi professionali, imprese edili, officine meccaniche.

La presentazione del bilancio di Match Point si è tenuta giovedì 20 marzo, a partire dalle 17, ad Artes Café ed è stata l’occasione per parlare di inclusione sociale e ricerca attiva del lavoro. Sul tema si sono confrontati l’assessore comunale al Welfare, Ludovico Abbaticchio, gli assessori regionali Guglielmo Minervini (Politiche giovanili) e Alba Sasso (Formazione), il responsabile Pos minori, Franco Lacarra, il presidente del Consorzio Meridia, Gianfranco Visicchio, il presidente del Consorzio Elpendù, Paolo Toscano, la responsabile dei servizi alla persona della Fondazione Giovanni Paolo II, Teresa Masciopinto. Ha moderato il dibattito il referente del progetto, Vito Genco. La serata è proseguita con le videonarrazioni dei protagonisti di Match Point, le presentazioni delle best practice di ricerca attiva del lavoro, con l’esperienza dell’azienda agricola Bio&Sisto e le testimonianze di alcuni dei ragazzi coinvolti nel progetto.

“In questo momento di difficile congiuntura economica – aggiunge Gianfranco Visicchio – l’attenzione a costruire percorsi virtuosi rivolti ai giovani acquisisce una duplice valenza. Da un lato offre l’opportunità di disegnare traiettorie di vita e cittadinanza attiva attraverso lo strumento del lavoro, dall’altro permette alle ragazzi e ai ragazzi coinvolti in simili progetti di avere orizzonti di speranza che permettono loro di riconoscersi come cittadini e agenti di cambiamento attivo della propria comunità territoriale. L’auspicio è che l’amministrazione che verrà non solo non cancelli tali iniziative ma che le riproponga con nuovo e maggiore vigore.