In comunicati 2008, News

Bari, 5 maggio ‘08

 

ALL’ATTENZIONE DEL CAPO-REDATTORE CRONACA E INTERNI

 

OGGETTO:

GRANDE SUCCESSO DEL PROGETTO “IL CANTIERE DELL’INCLUSIONE”, PROMOSSO DALLE AMMINISTRAZIONI DI BARI, MOLA DI BARI E TRIGGIANO E GESTITO DAL CONSORZIO MERIDIA (CAPOFILA) E DAL CONSORZIO ELPENDU’:

SONO 45 LE AZIENDE DEL TERRITORIO BARESE CHE HANNO DATO LA LORO DISPONIBILITA‘ AD ACCOGLIERE AL LORO INTERNO PERCORSI INTEGRATI DI INSERIMENTO AL LAVORO DI 33 SOGGETTI – DONNE E MINORI – CHE VIVONO DIRETTAMENTE O CHE SIANO STATI ESPOSTI A SITUAZIONE DI VIOLENZA O ILLEGALITA’.

 

“L’inclusione sociale contro la violenza – Sperimentazione di un modello integrato” è il titolo del programma della giornata speciale che si è tenuta oggi, lunedì 5 maggio, presso il Teatro Comunale “Van Westerhout” di Mola di Bari, che ha presentato il progetto “Il Cantiere dell’inclusione-patti per l’inclusione sociale, la sicurezza e la legalità” – finanziato dal Comune di Bari, in partnership con i Comuni di Mola e di Triggiano e assegnato con Determinazione POS Politiche Attive del Lavoro n. 405 del 20.11.2007 all’A.T.I. costituita da Consorzio fra Cooperative Sociali Meridia di Bari e Consorzio fra Cooperative Sociali Elpendù di Mola di Bari – che ha l’obiettivo, da conseguire entro un anno di attività, di prevenire e contrastare la violenza, attraverso percorsi integrati di inclusione sociale e lavorativa di soggetti  – nel numero di 33, in particolare donne  e minori – che vivono direttamente e non o che siano stati esposti a situazioni di violenza o illegalità, e, in casi eccezionali e motivati, anche autori di violenza.

Dopo gli interventi di saluto delle Amministrazioni dei Comuni promotori del progetto, ci sono stati gli interventi di Luigi Caccuri, Responsabile Servizi socio-culturali Comune di Mola di Bari; Gianfranco Visicchio, Presidente del Consorzio Meridia; Vera Guelfi, Membro Commissione regionale Pari Opportunità; Stefano Ciccone, Presidente  Associazione “Maschile Plurale” di Roma; Maria Grazia Foschino, Psicologo responsabile Servizio di Psicologia e coordinatore Gruppo Interd. Assistenza Donne e bambini Abusati- Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale  Policlinico e Giovanni XXIII; Maria Gabriella Colombi, Dirigente Dipartimento Pari Opportunità – Presidenza del Consiglio. Al termine della giornata, si è tenuta una Tavola rotonda -moderata da Rossella Matarrese, giornalista della Rai Puglia – alla quale hanno partecipato: Susi Mazzei – Assessore Politiche Sociali, Solidarietà, Salute, Servizi alla persona, Famiglia – Comune di Bari e Antonella Bisceglia – Dirigente Settore Sistema Integrato Servizi Sociali-Regione Puglia, oltre a Luigi Caccurri e Gianfranco Visicchio.

“La scommessa di garantire che anche nel nostro territorio vi fossero aziende disposte a svolgere anche una funzione sociale – aziende quindi capaci di accogliere stabilmente al lavoro, e non sotto la forma del precariato, persone in forte stato di disagio sociale – è stata vinta”, ha affermato nel suo intervento Gianfranco Visicchio, Presidente del Consorzio Meridia, capofila del progetto. “In questi mesi – ha continuato Visicchio – sono state contattate oltre 70 aziende, che possedevano il requisito (almeno un contratto di tirocinio formativo a tempo indeterminato), per offrire loro l’opportunità di avvalersi di risorse umane a costo zero, nel numero di 33, in particolare donne  e minori – che vivono direttamente o che siano stati esposti a situazioni di violenza o illegalità, e, in casi eccezionali e motivati, anche autori di violenza, offrendo a queste persone percorsi integrati di inclusione sociale e lavorativa. A costo zero, perchè la Borsa Lavoro, strumento previsto dalla c.d. Legge Treu (196/97), non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato ed è completamente a carico degli Enti promotori del Progetto in questione. Per un anno (la durata del progetto), le persone saranno formate in base alle esigenze produttive del progetto e sarà offerto anche l’accompagnamento del soggetto inserito; un tutor esterno, infatti, monitorerà il percorso e rappresenterà il tramite tra l’azienda e lo stesso soggetto. Il tutor sarà a disposizione dell’azienda per la consulenza relativa alle agevolazioni che la normativa esistente prevede per le imprese,  in tema di inserimenti lavorativi di persone con svantaggio socio-economico”. Gianfranco Visicchio ha anche sottolineato l’importanza dei “Forum territoriali”, tenuti nelle scorse settimane a Mola di Bari, Bari e Triggiano, “che hanno visto – ha detto – una grande partecipazione istituzionale e un grande interesse, che testimonia l’importanza di questo progetto e il suo carattere strategico per il nostro territorio rispetto al tema dell’inclusione sociale. I Forum hanno messo in evidenza, da un lato la singolarità di questo progetto nell’ambito nazionale, perché finalmente si affronta il problema dell’inclusione sociale nella maniera corretta: accompagnare e seguire l’inserimento nel mondo del lavoro della persona oggetto o soggetto di violenza; dall’altro, la necessità di operare mettendo in campo un grande lavoro di raccordo territoriale tra i Comuni, di dialogo tra i servizi territoriali di cooperazione tra il pubblico e il privato sociale e con il mondo imprenditoriale”.

 

Attraverso i Forum territoriali e l’attività diretta di promozione del progetto, che è stata messa in campo, investendo tempo, energie e risorse umane, si è riuscito ad acquisire un risultato straordinario: sono state 45 le aziende che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere al loro interno percorsi integrati di inserimento al lavoro. Un numero superiore al necessario, perché le 33 persone saranno inserite ciascuna in una singola azienda. Delle 119 segnalazioni che i Servizi Sociali hanno fatto relativamente alle persone che potevano essere potenzialmente interessate dal progetto, è stata operata una prima selezione, che ha portato il numero a 57, dei quali 13 minori. Ciascuna delle 57 persone, ha avuto due incontri, ai quali hanno partecipato due psicologi. Al termine degli incontri, sono state individuate e giudicate inseribili 33 persone: 23 donne (sono state privilegiate le donne con il maggior numero di figli) e 10 minori. Le 33 persone, saranno seguitE nel percorso lavorativo da un’equipe composta da 5 tutor e da un coordinatore. Altri obiettivi del Progetto sono quelli di: organizzare tre laboratori scolastici sperimentali per sensibilizzare il territorio alle tematiche della violenza di genere e minorile; organizzare seminari e convegni sui temi inerenti il progetto. Il progetto prevede anche la costituzione di un centro operativo nel Comune di Mola di Bari.

“Questo Progetto – ha concluso Visicchio, che ha ringraziato coloro che per l’Ati Meridia-Elpendù hanno coordinato i lavori fin qui svolti, Paola De Candia, Fabio Tanzi e le due psicologhe che hanno effettuato i colloqui selettivi, Roberta Fanelli e Rosa Di Salvo – costituisce certamente un modello ripetibile. Per la sua realizzazione sono state concepite azioni di accompagnamento reale e l’attuazione del Progetto, ha dimostrato che la cooperazione sociale è in grado di promuovere nel sociale azioni di grande respiro, è in grado di elevare il livello della sua azione di proporsi come soggetto che può svolgere mediazione per il lavoro. L’avvio e il prendere corpo del progetto “Il Cantiere dell’Inclusione”- che per la sua “buona pratica” è stata oggetto di attenzione da parte del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio –  ha dimostrato che grande è stata in questi anni nel nostro territorio la semina che è stata fatta sul tema dei diritti. Dobbiamo acquisire maggiore consapevolezza dei traguardi raggiunti su questo terreno, per prefigurarne ancora di maggiori e di più ambiziosi. Sono state costituite le premesse positive per far sì che la persona, nella sua unicità e nella sua irrepetibilità, venga posta sempre più al centro dell’azione politica, sociale e istituzionale”.