In comunicati 2008, News

Bari, 18 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA

ALLA CORTESE E URGENTE ATTENZIONE CAPOREDATTORE CRONACA E INTERNI

IL CANTIERE DELL’INCLUSIONE: UN PROGETTO PER GARANTIRE LAVORO, SICUREZZA E LEGALITA’

 

Lunedì 21 gennaio, alle ore 11.30, presso l’Aula consiliare del Comune di Bari, si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto “IL CANTIERE DELL’INCLUSIONE-PATTI PER L’INCLUSIONE SOCIALE, LA SICUREZZA E LA LEGALITA'”.

Obiettivo del progetto, promosso dalle Amministrazioni Comunali di Bari, Mola di Bari e Triggiano, che avrà la durata di un anno, è quello prevenire e contrastare la violenza, attraverso percorsi integrati di inclusione sociale e lavorativa di soggetti  – in particolare donne  e minori – che vivono direttamente e non o che siano stati esposti a situazioni di violenza o illegalità, e, in casi eccezionali e motivati, anche autori di violenza.

 

“Abbiamo accettato di vincere una scommessa difficile – afferma Gianfranco Visicchio, presidente del Consorzio Meridia, capofila del progetto – quella di garantire la possibilità che nel nostro territorio vi siano aziende disposte a svolgere anche una funzione sociale: di accogliere stabilmente al lavoro, e non sotto la forma del precariato, persone in forte stato di disagio sociale. Da questo punto di vista, questo progetto è anche l’occasione di sperimentare una nuova strada dell’inclusione nel mondo del lavoro. La nostra priorità immediata sarà quella di individuare da un lato i soggetti che potranno essere accompagnati nel percorso formativo e lavorativo e dall’altro le aziende da coinvolgere. Per partire dal primo marzo insieme in una vera e propria impresa, che può aprire, lo crediamo fortemente, nuove prospettive di azione per il mondo delle cooperative sociali in stretto rapporto con i soggetti istituzionali”.

 

Altri obiettivi del progetto sono quelli di: coordinare le politiche di inclusione lavorativa tra gli ambiti del PIT 3 (Bari, Mola di Bari, Triggiano) coinvolti; conoscere e sensibilizzare il sistema produttivo locale per facilitare le azioni di inserimento lavorativo; organizzare tre laboratori scolastici sperimentali per sensibilizzare il territorio alle tematiche della violenza di genere e minorile, col fine di redigere e pubblicare una guida ai diritti e ai servizi per le persone esposte o vittime di violenza; organizzare seminari e convegni sui temi inerenti il progetto.

 

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto – a cui seguiranno nei giorni successivi altre due conferenze stampa nei Comuni di Triggiano e di Mola di Bari – interverranno il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, Gianfranco Visicchio, presidente del Consorzio Meridia, Paolo Danese, presidente del Consorzio Elpendù e i rappresentanti delle cinque cooperative coinvolte nella gestione del progetto.

 

21 gennaio 2008

Presentato il “cantiere dell’inclusione”, progetto di inclusione sociale e lavorativa. Nove i comuni impegnati

BARILIVE

Da Bari parte “il cantiere” contro abusi e violenze

Il sindaco Emiliano: “C’è un bisogno e noi cerchiamo di cambiare il senso della vita delle vittime di violenze”

 

emiliano.png

 

di Francesco Maisano

Contrastare la violenza attraverso percorsi integrati di inclusione sociale e lavorativa: è questo l’obiettivo del progetto “il cantiere dell’inclusione”, promosso dagli assessorati alle Politiche sociali dei Comuni di Bari, Mola e Triggiano e presentato in mattinata dai sindaci Emiliano (Bari), Berlen (Mola) e Cassano (Triggiano), assieme a Gianfranco Visicchio, presidente del consorzio Meridia, capofila del progetto, e Susy Mazzei, assessore alle politiche sociali del Comune di Bari.

L’iniziativa, attiva da febbraio, si rivolge a donne e minori vittime di abusi e maltrattamenti attraverso l’attivazione per ciascun soggetto di un percorso individualizzato che porti all’inserimento sociale e lavorativo. Risultato concreto del progetto è l’attivazione, da marzo, di 33 borse lavoro affidate ad altrettanti soggetti meritevoli anche di un’esperienza lavorativa contrattualizzata della durata di dieci mesi. La novità del progetto sta nella capacità di coinvolgimento di ben nove comuni del hinterland barese: difatti Bari, Mola e Triggiano non sono che i comuni capofila del progetto che include anche le aree di Rutigliano, Noicattaro, Adelfia, Capurso, Cellamare e Valenzano.

E proprio questo l’aspetto che deve riscuotere maggiore attenzione secondo l’assesore Mazzei: “Il progetto che presentiamo oggi ha un carattere totalmente nuovo e innovativo per via della sua armonicità, visto che i comuni interessati dal piano sono ben nove. Tale progetto prevede un completamento delle opere già presenti sul territorio, considerando l’esistenza di un centro antiviolenza e di una casa rifugio per donne e bambini che hanno subito maltrattamenti”.

La parte più consistente della presentazione è toccata al sindaco Emiliano, che si sofferma sugli aspetti generali del problema esaminato: “Abbiamo capito che c’è un bisogno, stiamo cercando di intercettarlo e stiamo facendo in modo che si riesca a quadrare il cerchio. Tentiamo di lavorare per far sì che l’opinione pubblica non sia segnata solo da eventi tragici ma anche dalla quotidianità. Per chi è vittima di un abuso, il solo fatto di sapere che più comuni lavorino assieme per migliorare la loro condizione è di enorme conforto. Ci auguriamo che questo progetto consenta di mettere in piedi una capacità formativa sul campo, sperando che ciò possa servire a cambiare il senso della vita di qualcuno”.

Il sindaco non manca di “catechizzare affettuosamente”, in maniera più o meno velata, gli organi di stampa: “Con grande affetto vi dico che a distanza di 4-5 giorni dall’evento violento, a seconda dell’efferatezza del crimine, le vittime delle violenze rimangono sole. Un invito che faccio a voi organi di stampa è che teniate alto l’interesse su questi avvenimenti, anche al di là della presentazione di tali progetti”.

Una battuta rapida anche per i sindaci Berlen e Cassano: “Oggi noi non ci soffermiamo solo sulla violenza minorile o femminile – dice Berlen – ma guardiamo alla violenza generale, quindi il concetto è di portata molto più ampia. A volte, però, rendere più ampio un problema contribuisce a creare maggiori difficoltà per risolverlo, difficoltà che cerchiamo di limitare grazie al progetto presentato oggi”.
“La cosa fondamentale da sottolineare
– interviene Cassano – è la dimensione sovracomunale del progetto cioè l’intento di costruire la rete dei servizi in maniera armonica e non isolata. Per riuscire nel nostro impegno, però, chiediamo il sostegno del sistema privato : se i sistemi pubblici e privati agiranno da soli, non riusciremo a risolvere nulla”.

“Abbiamo accettato una scommessa difficile“, ha concluso Visicchio, “quella di garantire la possibilità che nel nostro territorio vi siano aziende disposte a svolgere anche una funzione sociale. La nostra priorità sarà individuare da un lato i soggetti che potranno essere accompagnati nel percorso formativo e lavorativo e dall’altro le aziende da coinvolgere. Per partire insieme in una vera e propria impresa che può aprire nuove prospettive d’azione per il mondo delle cooperative sociali in stretto rapporto con i soggetti istituzionali”.