In Comunicati 2004, News

Avviato dal Consorzio Meridia un progetto dedicato agli anziani di Bari e Mola.

BARI – Prevenire e fronteggiare l’isolamento e l’esclusione sociale degli anziani over 65 nei Comuni di Bari e Mola. Questo l’obiettivo del progetto di servizio civile “Klare”, avviato in questi giorni dal consorzio di cooperative sociali Meridia (info 080 5282318), ente accreditato dall’Ufficio nazionale servizio civile, e che si concluderà l’anno prossimo. Con Meridia, finora, circa 60 ragazzi hanno scelto un’esperienza di lavoro con progetti nel terzo settore, dai minori al telesoccorso, e quest’anno i volontari si occuperanno di anziani, in particolare di quelli che frequentano i Centri aperti polivalenti di Mola (circa 600) e di Bari (oltre 3.000).
<<Il servizio civile nel non profit – dice il Gianfranco Visicchio, presidente di Meridia, – rappresenta un primo passo per orientarsi nel mondo del lavoro e una scoperta delle tante opportunità legate al settore sociale>>.
Il progetto prevede la realizzazione di due sportelli di segretariato sociale nell-ambito dei Cap, la realizzazione di un servizio di teleassistenza e telecontrollo, visite domiciliari, sostegno alle persone legate al fabbisogno di alimenti e medicinali. È prevista, inoltre, la realizzazione di un servizio di promozione di politiche sociali attive e di inclusione sociale, con attività di rilevazione dati, definizione di un report, organizzazione di eventi e manifestazioni di promozione di nuovi modelli di “welfare”.
<<Con Klare – aggiunge Visicchio – i volontari in servizio civile divengono parte integrante delle équipe, affiancando gli operatori dei centri. Gli anziani saranno spinti ad adottare atteggiamenti attivi per vivere serenamente la propria età, coinvolgendo il territorio e le comunità nei loro problemi e favorendo nuovi modelli di aiuto e sostegno delle famiglie di origine>>.
La categoria degli anziani non costituisce un corpo omogeneo e i bisogni non possono essere schematizzati. Per questo occorre la personalizzazione degli interventi, in considerazione dell’esigenza diffusa degli anziani di non abbandonare le mura domestiche. D’altra parte, l’assenza di occasioni di socializzazione conduce gli anziani all’autoisolamento e a una condizione di estrema vulnerabilità rispetto all’insorgenza di nuove patologie. I centri diurni allora costituiscono degli spazi interiori che fanno da ponte tra la dimensione domestico-familiare e quella sociale.
InfoMeridia: 080 5282318