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Lo scorso 5 marzo si è tenuto a Roma un incontro nazionale, promosso dalla sede centrale di Federsolidarietà, per fornire un aggiornamento sullo stato dell’arte dei progetti di servizio civile presentati alla scadenza del 31/10/2008.
Le cifre di cui dispone il fondo nazionale per il s.c.n. non sono molto confortanti: rispetto allo scorso anno, il 2009 dispone di 100mil di euro in meno. Quest’anno potranno essere avviati progetti per n. 26.000 volontari a livello nazionale. Per avere un’idea concreta della situazione, è sufficiente tenere presente che alla scadenza del 31 ottobre scorso sono stati presentati progetti per 100.000 volontari. Confcooperative / Federsolidarietà ha fatto richiesta per 2.200 volontari e si stima che ne entreranno in servizio solo 550! E’ facile intuire che la selezione dei progetti sarà dura.
Che ci fosse aria di crisi era già noto da qualche tempo. Oggi, ancor di più, si rende estremamente urgente un intervento di riforma in materia di servizio civile che permetta di bilanciare il rapporto tra gli enti ed anche le modalità di svolgimento del servizio civile nazionale. La riforma è stata promossa dalla CNESC (Conferenza nazionale degli enti di servizio civile), preoccupata dal taglio economico delle risorse e dal rischio di chiusura del scn. Alla nostra sede nazionale  – che nella persona di Davide Drei ha la rappresentanza della CNESC – abbiamo richiesto di fare una riflessione urgente sul rapporto Enti di Prima Classe e Regioni, affinché si raggiunga l’obiettivo di tutelare l’alto valore del servizio civile nazionale: concorrere alla Difesa Non Armata della Patria.