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Bari, 28 aprile 2008

COMUNICATO STAMPA

ALLA CORTESE E URGENTE ATTENZIONE CAPOREDATTORE CRONACA E INTERNI

Oggetto: OSSERVATORIO POVERTA’ E INCLUSIONE SOCIALE IN PROVINCIA DI BARI: UNA RICERCA DEL CONSORZIO MERIDIA E DEL CERPEM.

I dati sono riferiti all’anno 2004: sono 125.000 le persone residenti in Provincia di Bari – pari al 20% della popolazione – con reddito annuo lordo di 10.000,00, che quindi possono essere considerate in condizione di povertà relativa. La percentuale scende al 15% se si considera il Comune capoluogo. Per quanto riguarda l’intensità della povertà – questo indice calcola di quanto, in media, i redditi dei poveri siano inferiori alla soglia di povertà – questa si attesta al 36% per quanto riguarda la città di Bari. Man mano che ci si allontana dal capoluogo, aumenta la povertà; mentre, avvicinandosi al capoluogo aumenta l’intensità della povertà. Sempre relativamente all’anno 2004, attraverso una simulazione scientifica, si scopre che 95.000 soggetti vivono in famiglie povere.

Sono questi i risultati più rilevanti  esposti oggi presso la Sala Consiliare della Provincia di Bari, dal Professor Vito Peragine, durante i lavori del convegno dal titolo “Povertà e politiche di inclusione sociale in provincia di Bari”, che si è svolto a conclusione dell’itinerario previsto dal progetto finanziato dalla Regione Puglia, con misura Por 2000/2006, sul quale è stato impegnato il Consorzio Meridia di Bari, in collaborazione con il Cerpem,che prevede la creazione di un osservatorio provinciale sulle povertà e sulle politiche d’inclusione sociale e la realizzazione di due ricerche: a) la mappatura degli interventi di politiche attive del lavoro nel triennio 2003-2006 nel territorio della provincia di bari, che abbiano migliorato le condizioni di vita; b) l’analisi dei profili di povertà e delle nuove forme di povertà, attraverso il lavoro realizzato dai docenti universitari della Facoltà di Economia e Commercio di Bari. Le ricerche, coordinate dal Direttore Scientifico, Prof. Vito Peragine, dell’Università degli Studi di Bari. L’“aritmetica della povertà”, come l’ha chiamata il Professor Perugine, è stata tracciata prendendo in considerazione i dati relativi a 606.950 dichiarazioni di redditi di persone fisiche relative all’anno 2004 e quelli relativi a 46.500 retribuzioni da lavoro dipendente nel settore privato. Da quest’ultima fonte di dati, si rileva che in provincia di Bari “dal ’93 al 2004 non è cambiato nulla – ha detto Perugine. Se la crescita economica è aumentata di 15 punti, questa ha riguardato il capitale, non il lavoro ed è aumentato il gap tra Bari, il Mezzogiorno e il dato nazionale, con un divario tra impiegati ed operai che è aumentato negli ultimi vent’anni”.

Al Convegno – che è stato molto partecipato e coordinato dal giornalista Gianluigi De Vito, della Gazzetta del Mezzogiorno- hanno preso la parola Antonello Zaza, Assessore alla Solidarietà Sociale della Provincia di Bari; Marcello Degni, responsabile servizio studi – Sviluppo Lazio; Rosanna Lallone, Dirigente Servizio Politiche del Lavoro per le categorie protette della Provincia di Bari; Susy Mazzei, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bari, la quale ha sottolineato che è “interesse della stessa Amministrazione Comunale, che si presenterà il prossimo anno a giudizio degli elettori, verificare quanto hanno inciso le politiche d’inclusione sociale promosse, che si sono rivolte soprattutto nei confronti di minori, donne in difficoltà, rom, senza fissa dimora”. “In questo senso – ha aggiunto l’Assessore Mazzei – troveremo le risorse per avviare un’Osservatorio Comunale sulla Povertà, avvalendoci dell’esperienza fatta con il vostro progetto e le vostre ricerche”. Il Presidente del Consorzio Meridia, Gianfranco Visicchio, dopo aver sottolineato la “costante attenzione che le istituzioni, Comune, Provincia e Regione, hanno dato negli ultimi anni al lavoro del Terzo Settore e alle politiche d’inclusione sociale”, ha detto che è “fondamentale capire non solo quanti sono i poveri, ma quanto sono poveri coloro che lavorano, considerando che questa è una questione dirompente”. “C’è un lavoro urgente da fare – ha aggiunto Visicchio – relativo alla verifica di quanto si è fatto, ed è stato tanto, da parte del Comune di Bari, attraverso gli assessorati alle Politiche Sociali e al Bilancio, per l’inserimento lavorativo di persone vittime di violenza e di minori e in genere relativamente alle politiche d’inclusione sociale, le sole in grado di contrastare ed aggredire la povertà. Occorre con urgenza dare informazione sugli interventi fatti e dare continuità a questa ricerca sull’Osservatorio sulla Povertà, indispensabile per comprendere i fenomeni in atto, così come è indispensabile aumentare le risorse economiche destinate alle politiche d’inclusione sociale e superare la frammentazione degli interventi”. L’Assessore al Lavoro, alla Cooperazione e alla Formazione Professionale della Regione Puglia, Marco Barbieri, a conclusione del Convegno, ha affermato che “all’interno dell’esercito della povertà, che è in crescita per ragioni legate al sistema economico complessivo, sta diventando drammatico il problema delle famiglie monoreddito e delle donne relativamente alla possibilità di lavoro”. Apprezzando la ricerca presentata, l’Assessore Barbieri ha sottolineato la “necessità, da un lato, di monitoraggi costanti sulla capacità di misurare quello che le istituzioni fanno in tema di inclusione sociale e, dall’altro, di politiche economiche, sul lavoro, la sanità, l’istruzione, che siamo coordinate fra loro”. “Non è tanto un problema di risorse quello che abbiamo davanti a noi, se solo pensiamo all’entità dei fondi strutturali 2007-2013 – ha detto l’Assessore Barbieri. Bisogna creare le condizioni di una ferrea coerenza e programmazione delle politiche, capaci di contrastare il fenomeno povertà”.